Non lo meritano “i miei ragazzi”…

Posted on settembre 9, 2009

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La lettera di Atman…

“ Cara Elisangela,
ti scrivo per portare la mia testimonianza su un argomento che quando fa comodo a qualcuno assurge agli onori della cronaca ma per la maggior parte del tempo viene dimenticato o meglio rimosso.
Lavoro da molti anni in una comunità per tossicodipendenti quindi conosco nel profondo il “drogato” considerato da tutti un paria una persona da evitare perchè dà fastidio,quando si avvicina è per chiederti soldi o peggio per scipparti. Questo in parte è vero ma bisogna avere la coscienza di andare oltre di entrare nell’animo di una persona e capire i motivi dei suoi comportamenti. La gente non ha nè la voglia e ahimè nè la capacità di fare ciò. Io l’ho fatto!!E credimi non è stato semplice, per prima cosa ho gettato alle ortiche tutta una serie di pregiudizi e solo dopo ho potuto affrontare l’argomento e le persone coinvolte in maniera obiettiva.
Oggi ho tanti amici che non si drogano più ma ho anche tanti amici che lo fanno ancora ed è per entrambi che ti scrivo la mia esperienza.
Mi presento in comunità e lì trovo ad attendermi e salutarmi calorosamente i ragazzi (mi piace chiamarli ragazzi anche se molti di loro hanno più di 40 anni) che stanno facendo un percorso molto lungo. Con me si aprono completamente sono riuscito a stabilire un contatto diretto e raccolgo le loro confessioni, le loro amarezze, i rimorsi. Famiglie disgregate, figli che non vogliono più vedere i padri o che vengono allontanati dal drogato, futuro inesistente, non provano nemmeno ad immaginare un futuro sanno solo che è nebbia fitta. Li ascolto! Sono anni che nessuno lo fa e si affezionano a me da subito, entro nei loro cuori mi immedesimo nelle loro vite, sofferenze, e non ti nascondo che mi fanno piangere. Ma poi ci sono anche i racconti divertenti episodi che fanno ridere magari “marachelle” paradossali o momenti di gioia vera (sempre lontani dalla droga o in compagnia di un semplice spinello). Ricordo un episodio raccontato da un mio caro amico che ha suscitato una risata tra tutti noi…ascolta: “ha tenuto l’albero di natale – con tutti gli abbellimenti del caso – per sei anni sempre acceso!!!!” Tutti a ridere!!!! Dopo, quando sono rimasto solo, una lacrima ha rigato il mio volto pensando all’albero di natale e a come viveva il mio amico, a come aveva cancellato il tempo, gli affetti, per lui non esisteva nulla solo la maledetta droga!!!!!!Potrei andare avanti riempiendo pagine su pagine ma rischierei di diventare ripetitivo o peggio ancora spingere chi leggerà queste righe a un semplice: “…poverini…”! Non voglio questo e non lo meritano i “miei ragazzi”, lo scopo di questa mie righe è far capire alla stragrande maggioranza delle persone che evitano e temono i drogati una semplice verità: Non devono temerli ma aiutarli, se occorre anche recarsi presso una comunità e vedere come vivono e quanta voglia mettono nelle attività che svolgono e come sperano in un futuro migliore, anche perchè la droga non crea dipendenza solo ad alcune persone ci possono cascare tutti.

Presa visione della legge sulla privacy, autorizzo la pubblicazione della lettera e la sua divulgazione (media, internet). Assumendomi, quindi, la totale responsabilità di quanto é riportato in essa.

Atman

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